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Morte della ninfea
(Death of the Water Lily)

Tecnica mista su tela, 100 x 100 cm, 2022. Disponibile.

Mixed media on canvas, 100 x 100 cm, 2022. Available.

Testo di Luca Deias (ITA)

L'autore continua la serie di opere attingendo ai cassetti della memoria personale: ricordando la visione di un documentario trasmesso su History Channel dedicato alla tragica vicenda avvenuta in Africa di una giovane donna incinta stuprata da sconosciuti guerriglieri con un bastone di legno (causando la morte del figlio in grembo), decide di rappresentare a suo modo la scena. Così nasce l'opera "Morte della ninfea".

Lo sguardo dello spettatore è subito catalizzato dalla ninfea – evidente richiamo a Monet -, che si riferisce al feto trafitto che viene stilizzato per edulcorare e attenuare in parte la crudezza dell'atto. Il soggetto, di cui non vediamo le fattezze, è la madre, che, come nella testimonianza del documentario, viene trattenuta e violentata.

Di particolare rilievo è la vegetazione sullo sfondo, non relativa al continente africano: l'artista si è ispirato a una serie di piante e fiori secchi adagiati su un banco di un'aula del plesso scolastico biellese - per cui lavora - e li ha inseriti nel dipinto. La scelta non è puramente estetica, ma simbolica, perché Prevosto dà alla vegetazione il ruolo di metaforiche frecce, che rappresentano il dolore che sta trafiggendo la figura umana, evocando il martirio di San Sebastiano.

Sul piano tecnico, le pennellate sullo sfondo ricordano il fuoco che arde, bruciando l'animo della madre e l'effimera vita del figlio. La pittura è fluida, realizzata con l'acquaragia, in un nuovo riferimento a Dumas, mentre il tratto nervoso della grafite e l'uso del colore s' ispirano all'universo segnico di Cy Twombly.

Text by Luca Deias (ENG)

The author continues his series of works tapping into his personal memory drawers: remembering the viewing of a documentary aired on History Channel dedicated to the tragic event occurred in Africa of a young pregnant woman raped by unknown militants with a wooden stick (resulting in the death of her unborn child), he decides to represent this scene in his own way. Thus, "Morte della Ninfea" (Death of the Water Lily) was born.

The viewer’s eye is immediately catalyzed by the water lily – a clear reference to Monet – which refers to the stabbed fetus that has been stylized to partially soften and mitigate the brutality of the act. The subject, whose features we do not see, is the mother who, as the documentary testifies, is retained and violated.

The vegetation in the background has a particular importance that is not related to the African continent: the artist was inspired by a series of plants and dried flowers lying along a classroom desk of a school in Biella – a small town in Northern Italy where he works – deciding to insert them into the painting. This choice is not merely aesthetic, but also symbolic, since Prevosto gives to the vegetation the role of metaphoric arrows, representing the sorrow that is stabbing the human figure, evoking the martyrdom of Saint Sebastian.

On a technical level, the brushstrokes in the background remind a burning fire, consuming the soul of the mother and the ephemeral life of her child. The painting is fluid, realized with turpentine, in a new reference to Dumas, while the nervous graphite lines and the use of color are inspired by the signifying universe of Cy Twombly.

Morte della ninfea​(Death of the Water Lily)

Morte della ninfea
(Death of the Water Lily)